Analisi del documento nell'ambito della fisica
Da Wikiscuola.
(Differenze fra le revisioni)
(→<CENTER>ANALISI DEL DOCUMENTO "IL SAGGIATORE"</CENTER>) |
|||
| Riga 1: | Riga 1: | ||
=<CENTER>ANALISI DEL DOCUMENTO "IL SAGGIATORE"</CENTER>= | =<CENTER>ANALISI DEL DOCUMENTO "IL SAGGIATORE"</CENTER>= | ||
Galileo nel documento ci presenta una nuova visione della filosofia. Galileo dice che la filosofia si trova nella natura che ci circonda, che viene rappresentata come un grande libro in cui si trova scritta la storia dell'universo. (Ceragioli Timothy) | Galileo nel documento ci presenta una nuova visione della filosofia. Galileo dice che la filosofia si trova nella natura che ci circonda, che viene rappresentata come un grande libro in cui si trova scritta la storia dell'universo. (Ceragioli Timothy) | ||
| + | |||
| + | IL SAGGIATORE | ||
| + | La filosofia è scritta in un grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (l’universo), ma non lo si può capire se prima non impariamo la lingua e i caratteri con i quali è scritto. Esso è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, e senza questi mezzi è impossibile comprendere una sola parola (senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto). (Valerio Maggi) | ||
Versione delle 15:02, 19 ott 2006
ANALISI DEL DOCUMENTO "IL SAGGIATORE"
Galileo nel documento ci presenta una nuova visione della filosofia. Galileo dice che la filosofia si trova nella natura che ci circonda, che viene rappresentata come un grande libro in cui si trova scritta la storia dell'universo. (Ceragioli Timothy)
IL SAGGIATORE La filosofia è scritta in un grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (l’universo), ma non lo si può capire se prima non impariamo la lingua e i caratteri con i quali è scritto. Esso è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, e senza questi mezzi è impossibile comprendere una sola parola (senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto). (Valerio Maggi)
