Esiodo: Vita
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Poema in esametri, racconta l'origine del mondo (la prima parte è una cosmogonia) e la nascita degli dèi (questa è la vera e propria teogonia). | Poema in esametri, racconta l'origine del mondo (la prima parte è una cosmogonia) e la nascita degli dèi (questa è la vera e propria teogonia). | ||
Nel prologo (ww.1-10) Esiodo invoca le Muse abitanti dell'Elicona (in Beozia) che apparvero a lui mentre pascolava il gregge e lo esortarono a celebrare la stirpe degli dèi. Questo tipo di prologo, detto anche "ascreo" o "esiodeo", è una sorta di investitura poetica: sarà ripreso in seguito da altri poeti, per es. da Callimaco nella sua opera di elegie, intitolata "Aitia". Il poeta obbedisce alle Muse e racconta che in origine fu il Caos primigenio, da cui nacquero Gea, Eros, Erebo, la Notte. Da Gea, per partenogenesi nacque Urano; da Gea e Urano nacquero i Titani, i Ciclopi e i Centimani. Urano ricacciava nel ventre della Terra (Gea) tutti i figli che generava; alla fine Gea, non potendone più, riunì i figli e chiese loro di aiutarla a vendicarsi di Urano; nessuno dei figli accettò, tranne Crono, cui la madre diede una falce (fabbricata con l'acciaio che Gea aveva prodotto dalle sue viscere). Con questa Crono tagliò i genitali del padre e li scagliò in mare: dal sangue di questi nacquero le Erinni, dalla spuma Afrodite. Crono prese il posto di Urano e sposò poi Rea, una dei Titani; anche lui fu un padre dispotico: ingoiava tutti i figli che nascevano, temendo che lo detronizzassero come lui aveva fatto con il padre Urano, finché Rea decise di partorire l'ultimo figlio nell'isola di Creta e di dare a Crono, anziché il figlio, una pietra avvolta nelle fasce. Così il figlio, Zeus appunto, fu salvo e, una volta divenuto adulto, spodestò il padre, costringendolo a vomitare tutti i figli che aveva ingoiato. Fra questi c'erano Ade, che divenne il dio degli Inferi, e Poseidone, che ebbe il dominio del mare. | Nel prologo (ww.1-10) Esiodo invoca le Muse abitanti dell'Elicona (in Beozia) che apparvero a lui mentre pascolava il gregge e lo esortarono a celebrare la stirpe degli dèi. Questo tipo di prologo, detto anche "ascreo" o "esiodeo", è una sorta di investitura poetica: sarà ripreso in seguito da altri poeti, per es. da Callimaco nella sua opera di elegie, intitolata "Aitia". Il poeta obbedisce alle Muse e racconta che in origine fu il Caos primigenio, da cui nacquero Gea, Eros, Erebo, la Notte. Da Gea, per partenogenesi nacque Urano; da Gea e Urano nacquero i Titani, i Ciclopi e i Centimani. Urano ricacciava nel ventre della Terra (Gea) tutti i figli che generava; alla fine Gea, non potendone più, riunì i figli e chiese loro di aiutarla a vendicarsi di Urano; nessuno dei figli accettò, tranne Crono, cui la madre diede una falce (fabbricata con l'acciaio che Gea aveva prodotto dalle sue viscere). Con questa Crono tagliò i genitali del padre e li scagliò in mare: dal sangue di questi nacquero le Erinni, dalla spuma Afrodite. Crono prese il posto di Urano e sposò poi Rea, una dei Titani; anche lui fu un padre dispotico: ingoiava tutti i figli che nascevano, temendo che lo detronizzassero come lui aveva fatto con il padre Urano, finché Rea decise di partorire l'ultimo figlio nell'isola di Creta e di dare a Crono, anziché il figlio, una pietra avvolta nelle fasce. Così il figlio, Zeus appunto, fu salvo e, una volta divenuto adulto, spodestò il padre, costringendolo a vomitare tutti i figli che aveva ingoiato. Fra questi c'erano Ade, che divenne il dio degli Inferi, e Poseidone, che ebbe il dominio del mare. | ||
Zeus si trovò, però, a combattere con i Titani (la famosa Titanomachia) e li vinse grazie alla folgore che forgiarono per lui i Ciclopi. In seguito a questa vittoria, Zeus divenne il signore dell'universo. Da Zeus nacquero gli dèi dell'Olimpo: Apollo e Artemide (da Latona), Ares (da Era), Efesto (da Era; secondo una tradizione Efesto sarebbe figlio di Era soltanto), Dioniso (da Semele), Hermes (da Maia), Atena (dalla testa di Zeus). Segue poi la generazione di figli nati da dèe e da uomini mortali e con questo elenco termina l'opera. | Zeus si trovò, però, a combattere con i Titani (la famosa Titanomachia) e li vinse grazie alla folgore che forgiarono per lui i Ciclopi. In seguito a questa vittoria, Zeus divenne il signore dell'universo. Da Zeus nacquero gli dèi dell'Olimpo: Apollo e Artemide (da Latona), Ares (da Era), Efesto (da Era; secondo una tradizione Efesto sarebbe figlio di Era soltanto), Dioniso (da Semele), Hermes (da Maia), Atena (dalla testa di Zeus). Segue poi la generazione di figli nati da dèe e da uomini mortali e con questo elenco termina l'opera. |
Versione delle 19:05, 10 feb 2009
Esiodo: =Vita=
=Opere=: ==Teogonia== ==Opere e Giorni== ==Catalogo delle donne== ==Lo Scudo==
Teogonia
Poema in esametri, racconta l'origine del mondo (la prima parte è una cosmogonia) e la nascita degli dèi (questa è la vera e propria teogonia). Nel prologo (ww.1-10) Esiodo invoca le Muse abitanti dell'Elicona (in Beozia) che apparvero a lui mentre pascolava il gregge e lo esortarono a celebrare la stirpe degli dèi. Questo tipo di prologo, detto anche "ascreo" o "esiodeo", è una sorta di investitura poetica: sarà ripreso in seguito da altri poeti, per es. da Callimaco nella sua opera di elegie, intitolata "Aitia". Il poeta obbedisce alle Muse e racconta che in origine fu il Caos primigenio, da cui nacquero Gea, Eros, Erebo, la Notte. Da Gea, per partenogenesi nacque Urano; da Gea e Urano nacquero i Titani, i Ciclopi e i Centimani. Urano ricacciava nel ventre della Terra (Gea) tutti i figli che generava; alla fine Gea, non potendone più, riunì i figli e chiese loro di aiutarla a vendicarsi di Urano; nessuno dei figli accettò, tranne Crono, cui la madre diede una falce (fabbricata con l'acciaio che Gea aveva prodotto dalle sue viscere). Con questa Crono tagliò i genitali del padre e li scagliò in mare: dal sangue di questi nacquero le Erinni, dalla spuma Afrodite. Crono prese il posto di Urano e sposò poi Rea, una dei Titani; anche lui fu un padre dispotico: ingoiava tutti i figli che nascevano, temendo che lo detronizzassero come lui aveva fatto con il padre Urano, finché Rea decise di partorire l'ultimo figlio nell'isola di Creta e di dare a Crono, anziché il figlio, una pietra avvolta nelle fasce. Così il figlio, Zeus appunto, fu salvo e, una volta divenuto adulto, spodestò il padre, costringendolo a vomitare tutti i figli che aveva ingoiato. Fra questi c'erano Ade, che divenne il dio degli Inferi, e Poseidone, che ebbe il dominio del mare. Zeus si trovò, però, a combattere con i Titani (la famosa Titanomachia) e li vinse grazie alla folgore che forgiarono per lui i Ciclopi. In seguito a questa vittoria, Zeus divenne il signore dell'universo. Da Zeus nacquero gli dèi dell'Olimpo: Apollo e Artemide (da Latona), Ares (da Era), Efesto (da Era; secondo una tradizione Efesto sarebbe figlio di Era soltanto), Dioniso (da Semele), Hermes (da Maia), Atena (dalla testa di Zeus). Segue poi la generazione di figli nati da dèe e da uomini mortali e con questo elenco termina l'opera.