Vele e cannoni:capitolo primo

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Voce principale: Vele e Cannoni

Indice

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Tipi di cannoni

Ferro battuto

Bronzo

Ferro colato

Citazioni

300-400

  • <<gli artiglieri per mostrar la loro arte
    tiravan pietre grosse e numerose
    battendo la città in ogni sua parte
    ma grazie a Dio e alla dolce Maria
    non fu scalfito né uomo né donna né bambino
    ma le case soffrirono gran danno.
    Santa Barbara, quello sì che era un fracasso
    quando sasso batteva contro sasso.>>
    Citazione a pagina 12 di un poeta del 1346

    Questa citazione è molto importante perché attraverso le parole di un poeta si riesce a capire quanto le bombarde inizialmente causavano morte; infatti nella poesia viene detto che i danni, provocati dalle pietre lanciate da queste armi, si ripercuotevano solo sugli edifici, senza uccidere alcuno.
    Si intuisce il fatto che nel 1350 i cannoni non erano efficaci e quindi poco utilizzati.
    (Simonini Alessandra)
    Il poeta che ha scritto questa poesia voleva riprodurre l'effetto delle pietre sparate dai cannoni quando battevano contro le abitazioni provocando un forte rumore.
    (Pieruccioni Viola)

400-500

  • <<le bombarde che per tutta l'Italia s'adoperavano nell'oppugnazioni delle terre erano grossissime[...]e con grandissima difficoltà si conducevano[...]Ma i franzesi,fabbricando pezzi molto più espedienti nè dall'altro che di bronzo,i quali chiamavano cannoni,e usando palle di ferro[...]usando ancora questo più tosto diabolico che umano instrumento[...]>>.
    Vedi pg.14 del saggio(cfr.Guicciardini,Storia d'Italia,vol.1,cap.2,1562,Firenze).(1)

    Qui Guicciardini a differenza delle citazioni precedenti fa un analisi storica dell'artiglieria francese rispetto a quella italiana nell'occasione dell'occupazione di Carlo VIII nel 1494.I 'cannoni' francesi si ricaricavano più velocemente e si potevano trasportare su carretti trainati da cavalli,sparavano palle di ferro e non più di pietra.Guicciardini inoltre fa un commento personale dicendo che i cannoni erano uno strumento più diabolico che umano.Questa citazione serve per spiegare il rapido sviluppo tecnologico dell'artigieria di campagna,soffermandosi su quelli francesi,a partire dalla fine del 15°secolo.
    (Leonardo Albertini)

600-700

  • <<gli arsenali antichi sono un caos di artiglieria confusa, indistinta, sproporzionata; a gran pena si trovano nomi abbastanza per distinguerla, né ci è vocabolo di serpente, fiera o di uccello che non sia stato appropriato a qualche pezzo. Ognuno, o principe, o generale o fonditore ha voluto inventare a capriccio nuovi calibri e nuove dimensioni.>>
    pagina 15, Raimondo Montecuccoli ‘600

    Questa citazione è senza dubbio più dettagliata riguardo alla situazione degli arsenali, si capisce che la produzione di cannoni non era organizzata, in quanto non c’erano modelli precisi da seguire, ma queste armi venivano costruite seguendo un capriccio, che spesso non portava i risultati migliori.
    (SimoniniI Alessandra)

  • <<Gli arsenali antichi sono un caos di artiglieria confusa,indistinta,sproporzionata;a gran pena si trovano nomi abbastanza per distinguerla, ne ci è vocabolo di serpente,fiera o di uccello che nn sia stao appropriato a qualche pezzo. Ognuno, o principe,o generale o fonditore ha voluto inventare a capriccio nuovi calibri e nuove dimensioni.>>
    vele e cannoni pag. 15, XVII secolo


    Con questa citazione di Raimondo Montecuccoli l'autore del libro vuol sottolineare la situazione ed il contesto in cui nascevano i primi cannoni. Emerge infatti che chiunque potesse permetterselo,dal principe al fonditore,inventava nuovi tipi di cannoni differenti tra loro per calibro,mettendotte in luce il desiderio diapparire e di distinguersi dei potenti dell'epoca.
    (Lorenzo Pancetti)
    Questa citazione ci fa capire il caos che c'era nel cinquecento a causa delle svariate forme delle armi, perchè chi voleva un' arma la fabbricava andando dietro alla propria fantasia. Montecuccoli dice che c'erano talmente tante armi con tante forme diverse, che non si riusciva a trovare dei nomi appropriati per riconoscerle.
    (Ambra Viviani)

Note

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