David Irving

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Irving cominciò a negare alcuni elementi fondamentali dell’Olocausto (come l’uso delle camere a gas per lo sterminio di massa) oltre al coinvolgimento di Hitler, dagli anni Ottanta. In risposta molte librerie inglesi annullarono le ordinazioni del suo libro Hitler’s War e diversi governi (tra cui Canada, Australia, Nuova Zelanda, Italia, Germania e Sudafrica) gli hanno negato l’ingresso, anche se queste interdizioni non sempre vengono applicate. Nel maggio 1992, durante un raduno in Germania, Irving affermò che la camera a gas ricostruita ad Auschwitz era “un falso fabbricato dopo la guerra”. Quando il mese successivo atterrò a Roma, fu circondato dalla polizia e messo sul primo aereo per Monaco di Baviera, dove fu imputato, secondo la legge tedesca, di “diffamare il ricordo dei morti”. In quella occasione, Irving è stato multato per tremila marchi e, ricorso in appello, ne dovette pagare trentamila, perché nel corso di un incontro pubblico aveva definito il giudice “un vecchio cretino alcolizzato”.

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