Il mito delle cinque età

Da Wikiscuola.

Esiodo, Opere e Giorni, vv. 109 - 201

Dapprima la stirpe d'oro degli uomini mortali

gli immortali che abitano le case dell'Olimpo crearono.

Essi furono al tempo di Crono, quando regnava in cielo;

come dèi vivevano, avendo un animo senza preoccupazioni

lontano dalla fatica e dalla miseria, né la penosa

vecchiaia c'era, sempre uguali nei piedi e nelle mani

godevano nei banchetti, lontani da tutti i mali;

morivano poi come vinti dal sonno; tutti i beni

avevano loro (erano a loro): la terra ricca di farro produceva il frutto

spontaneamente in abbondanza e rigoglioso; quelli volontariamente

tranquilli si dividevano i lavori con molte persone buone.

(ricchi di greggi, cari agli dèi beati).

Ma quando la terra ricoprì questa stirpe,

essi dono demoni venerandi sulla terra

benevoli, che tengono lontani i mali, custodi dei mortali,

(che custodiscono le sentenze e le azioni inique,

vestiti di foschia, vagando dappertutto sopra la terra)

datori di ricchezza; ed ebbero questo privilegio regale.

Poi in seguito una seconda stirpe molto peggiore

d'argento crearono gli abitatori dell'Olimpo,

non simile a quella d'oro né per aspetto fisico né per intelligenza;

ma un figlio per cent'anni presso la cara madre

era nutrito,

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