Prometeo
Da Wikiscuola.
Prometeo, figlio di Giapeto, uno dei Titani, e Climene, ninfa oceanina. Aiutò Zeus nella lotta contro i Titani, ma poi gli si mise contro, per aiutare gli uomini. Tra le sue imprese, Esiodo, nella Teogonia, ricorda come imbrogliò Zeus dividendo un bue enorme in parti diseguali: avvolse le ossa con grasso, mentre mise intorno alle carni e alle viscere la pelle, così che sembrasse più appetitosa la parte nascosta dal grasso. Zeus si lasciò ingannare, ma poi punì gli uomini, togliendo loro il fuoco. Quando, però, Prometeo di nuovo si fece beffe del re degli dèi, donando il fuoco ai mortali, allora Zeus mandò un malanno tra gli uomini, creando la prima donna e inviandola tra loro. Tale donna fu Pandora. Prometeo fu invece incatenato alla rupe del Caucaso, dove un'aquila ogni giorno gli rodeva il fegato che di notte gli ricresceva. Da questo tormento lo liberò Eracle, con il consenso di Zeus, che non voleva fallisse l'impresa del figlio. Il mito di Prometeo è raccontato anche nelle Opere e Giorni (vv. 42 e seg.): Esiodo narra che, dopo che Zeus nascose agli uomini la fonte del benessere, cioè, il fuoco, per punire Prometeo che lo aveva ingannato a Mecone (episodio delle parti diseguali del bue al banchetto degli dèi e degli uomini), il Titano aveva rubato il fuoco e lo aveva portato agli uomini nascosto in una canna. Allora Zeus decise di dare agli uomini in cambio del fuoco un grande malanno: fece mescolare terra con acqua da Efesto, e infondere nel composto natura umana e un corpo di vergine, simile alle dèe immortali; ad Atena Zeus ordinò di insegnarle la sua arte (tessere la tela ), ad Afrodite di versare grazia intorno al suo corpo, in modo che ne fossero incantati gli uomini, ad Ermes di darle un animo sfacciato e volubile