Auschwitz
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sito di auschwitz questo il sito di auswitch in cui sono presenti le diverse descrizioni del luogo (Timothy Ceragioli)
Auschwitz , che servì come centro amministrativo per l'intero complesso, fu fondato il 20 maggio 1940 convertendo delle vecchie caserme dell'esercito polacco in un campo di concentramento e campo di lavoro. Un gruppo di 728 prigionieri politici polacchi provenienti da Tarnów furono i primi deportati ad Auschwitz il 14 giugno 1940 e lavorarono come manovali al riattamento delle anche caserme, danneggiate dai bombardamenti e alla costruzione delle recinzioni perimetrali. Inizialmente gli internati furono intellettuali e membri della resistenza polacca; più tardi vennero deportati anche prigionieri di guerra sovietici, criminali comuni tedeschi, prigionieri politici ed "elementi asociali" come mendicanti, prostitute, omosessuali ed ebrei. Normalmente vi erano detenute dalle 13.000 alle 16.000 persone; nel 1942 si raggiunse la cifra di 20.000 detenuti. Sopra il cancello di ingresso si trovava (e si trova tuttora) la cinica scritta "Arbeit macht frei" (il lavoro rende liberi). Sembra che la scritta sia stata ideata dal maggiore Rudolph Höss primo comandante responsabile del campo. I prigionieri che lasciavano il campo per recarsi al lavoro, o che vi rientravano, erano costretti a sfilare sotto questo cancello accompagnati dal suono di marce marziali eseguite da una orchestra di deportati appositamente costruita. Contrariamente a quanto rappresentato in alcuni film la maggior parte dei prigionieri ebrei era detenuta nel campo di Auschwitz II-Birkenau e non passava quindi da questo cancello. Le SS selezionarono alcuni prigionieri, spesso criminali comuni di origine tedesca o ariana (e quindi appartenenti alla "razza superiore"), come supervisori per gli altri detenuti. Tali supervisori, chiamati Kapo, si macchiarono, nella maggior parte dei casi, di orrendi crimini abusando del proprio potere e divenendo così complici dei propri carnefici. Gli internati vivevano in baracche chiamate Block dotate di letti a castello a tre piani di tipo militare; le condizioni di sovraffollamento delle baracche, spesso utilizzate al doppio della capienza massima, costringevano i prigionieri a dividere un pagliericcio in due o più favorendo la trasmissione di parassiti e germi che aumentavano le già elevate possibilità di infezioni e malattie. Le diverse tipologie di prigionieri potevano essere riconosciute da speciali triangoli colorati distintivi apposti sulle casacche:
il triangolo verde indicava i criminali comuni il triangolo rosso indicava gli oppositori politici il triangolo rosa indicava gli omosessuali il triangolo nero indicava gli "asociali" due triangoli sovrapposti, il primo giallo ed il secondo di uno dei colori precedente, indicava gli ebrei.
Gli ebrei, nella scala sociale del lager, erano all'ultimo posto e ricevevano il peggior trattamento. Tutti gli internati avevano l'obbligo di lavorare; gli orari variavano a seconda delle stagioni ma si assestavano su di una media di 10-11 ore di lavoro giornaliero. La domenica, esclusi coloro che lavoravano presso aziende belliche che lavoravano a ciclo continuo, era considerata giorno festivo e dedita ai lavori di pulizia e manutenzione del lager e all'igiene personale dei detenuti. Le disumane condizioni di lavoro, le scarse razioni e le condizioni igieniche pressoché inesistenti portavano rapidamente i detenuti alla morte. (Timothy Ceragioli)
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